Negli ultimi dieci anni internet ha cambiato il nostro mondo. Il web ha trasformato il nostro modo di pensare, di comunicare, di interagire con le persone, di organizzarci in gruppi, di informarci. Era dai tempi dell’invenzione della stampa, ad opera dei Gutenberg nel 1450, che il mondo non conosceva una trasformazione così radicale.
Gutenberg ha spostato il controllo dell’informazione dalla Chiesa ad ogni persona in grado di stampare un libro o giornale. Il web ha dato questo potere a tutte le persone con una connessione internet, oggi in grado di pubblicare qualsiasi cosa praticamente a costo zero.
Ma tutti questi cambiamenti che effetti avranno sul nostro modo di pensare, sulla nostra capacità di concentrazione, sul nostro livello di attenzione, sulla nostra abilità di guardare con profondità alle cose? Se lo chiede Johann Hari in un bel saggio pubblicato su The Independent in cui lancia una provocazione: stiamo perdendo la nostra cultura?
Perchè parlare di perdita della cultura?
RispondiEliminaChi scrive e chi divulga informazioni è spinto da uno spirito culturale particolare.
Ciò che potrebbe cambiare è il concetto di cultura del potere.
Come Guttemberg aprì la possibilità di comunicare ad organismi e soggetti nuovi (estranei alla Chiesa), nello stesso modo la rete concede la possibilità a tutti di esprimersi in maniera indipendente e fuori dal controllo dei c.d. poteri forti.